Pensare di risolvere il problema della scolarità dei bambini indigenti solo con le forniture scolastiche è fuorviante. È vero che da soli non possiamo risolvere tutti i problemi, ma nel caso di Fonsramé e Agbanu, mentre un’insegnante leggeva la lettera di ringraziamento, durante la cerimonia di consegna, ci siamo interrogati sul fatto se avessimo davvero fatto tutto il possibile per loro. Durante quel ringraziamento ufficiale si è sottolineato il fatto che i ragazzi che oggi hanno tutto l’occorrente per un corretto apprendimento, sono molto attenti, curiosi e desiderosi di apprendere. Senza i loro libri e quaderni erano considerati da tutti elementi di disturbo avendo anche atteggiamenti indisciplinati. Basta davvero poco per fare emergere le qualità di quei bambini: devono solo avere gli strumenti per l’apprendimento e subito avviene la metamorfosi. Ma quello che ci ha toccato di più è stato quando ci hanno detto che alcuni di loro non hanno nemmeno i 150 F. (0,25€) al giorno per mangiare qualcosa durante la ricreazione. Mentre tutti vanno verso le venditrici a prendere il loro pasto, questi vagano sconsolati fra i banchi di scuola, un po’ in disparte per la vergogna e aspettano con ansia che le lezioni riprendano per riunirsi agli altri senza distinzioni. Ma alcuni hanno la pancia piena, altri forse non hanno nemmeno fatto la colazione prima di andare a scuola. Insieme alla soddisfazione di essere riusciti a fornire i presidi scolastici, ci è rimasto l’amaro in bocca per non aver potuto, sul momento, garantire a chi ne avesse davvero bisogno, un pasto quotidiano. Poi la Provvidenza - che ha sempre nome e cognome - è arrivata! Così ci siamo attivati per identificare, tramite un’accurata inchiesta, i bambini che non si trovano nella condizione di poter mangiare il minimo indispensabile giornaliero, abbiamo preso contatto con le cuoche venditrici, redigendo insieme a loro un contratto di fornitura pasti per 28 bambini fino alla fine dell’anno scolastico. Pagamento anticipato ogni inizio mese. Ogni bambino ha la sua ciotola con coperchio e cucchiaio e un badge personale con foto che consente alle venditrici di riconoscerli ed erogare il pasto. Gli ingredienti sono concordati e variati per garantire un’alimentazione equilibrata fatta di riso, pasta, sugo al pomodoro/cipolla e pesce. In alternativa polenta, sugo con pomodoro e peperoncino, fagioli e carne.
Per questa operazione abbiamo stanziato circa 1000 €, già finanziati. Il primo giorno è stato ieri, al rientro delle festività dei santi. Oggi sono andato con Ibrahim Abou per verificare che i bambini fossero pienamente soddisfatti. Le foto di questa mattina lo confermano.
Anche questa mattina eravamo impegnati nella consegna di altri 58 Kit Scolastici per altrettanti bambini delle scuole di Agbanu e Fonsramé. Quei 61 scolari, che si sono distinti per un alto profitto, facevano parte dei 127 orfani ai quali abbiamo dato l’opportunità di frequentare la scuola lo scorso anno, non avendone i mezzi. Dato che anche i nostri mezzi sono limitati, ne abbiamo premiato una parte che si è appunto distinta per aver lavorato meglio degli altri. Abbiamo premiato il merito. Questo esperimento è iniziato quest’anno e ci consentirà sempre di più di appoggiare gli alunni di molte altre scuole, per poi innescare questo meccanismo virtuoso che consente loro di andare avanti con gli studi nella consapevolezza di dover lavorare duramente per ottenere il nostro appoggio che potrà favorire lo sviluppo culturale ed intellettuale a livelli di eccellenza . Ringraziamo i Direttori scolastici, presenti questa mattina alla cerimonia di consegna, che ci hanno aiutato nell’individuare i ragazzi migliori. Grazie come sempre ad Ibrahim, che ha coordinato e organizzato l’evento, vigilando sulla correttezza delle scelte fatte dal personale docente. Grazie a Ramos che come sempre ha organizzato l’agenda cercando di dare la parola a tutti gli “attori” che vivono nella “trincea” delle aule scolastiche che ci hanno potuto dare spunti preziosi per migliorare di anno in anno la nostra azione.
Bella e commovente cerimonia di consegna di 81 kit scolastici per i bambini di Aido, nell’Arrondissement di Djegbadji. Essi hanno vissuto quest’anno, insieme alle loro famiglie, un momento terribile, quando il Governo ha ordinato la distruzione delle case del villaggio per fare posto ad un progetto turistico molto ambizioso che certamente porterà in prospettiva benessere per tutti, ma che al momento ha procurato solo grande disagio. Le famiglie che vivono esclusivamente di pesca, si sono trovate nella necessità di costruirsi ripari di fortuna in luoghi che sono stati loro assegnati. Purtroppo al momento non hanno avuto aiuti economici tali da poterne far fronte. La conseguenza è che le poche risorse che avevano non sono sufficienti per mandare i propri figli a scuola. È un imprevisto che non avevamo considerato, avevamo altri programmi per altre scuole. Ma la Provvidenza è venuta puntualmente in aiuto (non scherzo, mi viene la pelle d’oca!) e abbiamo potuto offrire al villaggio le forniture scolastiche, senza trascurare le altre scuole che ci hanno chiesto un appoggio importante per 58 bambini orfani a Ouidah ( che verranno soddisfatti domani 20 settembre, e 72 bambini a Penessoulou nel nord che hanno già ricevuto i loro kit scolastici sabato 7 settembre e di cui parleremo in un post a parte. Dunque alla presenza del capo dell’ Arrondissement, il direttore scolastico, il capo del villaggio e diverse autorità locali che rappresentano altrettante realtà, si è svolta la cerimonia della consegna. Ognuno di essi ha espresso la propria commossa soddisfazione per il gesto che la ONG SOPADA ha potuto compiere, grazie all’aiuto degli amici che hanno creduto in noi da tutta l’Italia. Questa scuola è molto isolata dai centri abitati importanti. Non c’è corrente elettrica. La “campanella” d’inizio lezioni, costituita da un vecchio cerchione arrugginito, svolge bene il suo ruolo. La struttura è semplice ma dignitosa e i bambini sembrano molto educati. Certamente sono fortemente desiderosi di frequentare la scuola e di ricevere quell’istruzione che possa loro garantire un futuro pieno di soddisfazioni. A loro va il nostro augurio di un regolare e profiquo lavoro.
Terremo monitorata la situazione e, se sarà necessario, li aiuteremo anche l’anno prossimo, se la Provvidenza sarà con noi.
Grazie di cuore oltre che ai donatori, tutti elencati nello striscione che compare nelle foto, a Ramos Vodounon, Koudoda Elisée Barboza, Ibrahim Abou come sempre fedelissimi e importantissimi collaboratori della nostra ONG, che col loro volontariato sollevano enormemente me e Paola da un impegno che facciamo sempre più fatiche a svolgere da soli soprattutto perché l’attività si allarga, grazie a Dio, di anno in anno.
La consegna delle forniture scolastiche effettuata questa mattina ad alcuni ragazzi che iniziano quest’anno il collegio (una sorta di scuola superiore che inizia dopo 6 anni di primarie e che dura sette anni), ci sta particolarmente a cuore riempiendoci d’orgoglio.
Infatti quei 10 bambini fanno parte di coloro che l’anno scorso hanno ricevuto dalla ONG SoPADA le borse di studio e ai quali avevamo promesso di rinnovare loro l’appoggio qualora avessero avuto un profitto superiore alla media.
Erano 127 e quest’anno abbiamo premiato una sessantina fra i migliori. I restanti 50, che sono più piccoli, verranno gratificati con le nuove forniture i prossimi giorni ad Agbanu e Fonsramey.
Ricordiamo che questi bambini sono tutti in qualche modo orfani o comunque abbandonati dai genitori, quindi senza i mezzi per frequentare la scuola.
A loro vanno i nostri migliori auguri di una attività scolastica profiqua e costante.
Un grazie speciale ad Ibrahim, fedele collaboratore che ha coordinato l’organizzazione e a tutti gli amici italiani (e non) senza i quali non sarebbe stato possibile effettuare questa consegna e quelle dei prossimi giorni.
Queste sono le prime forniture scolastiche che abbiamo effettuato come ONG SoPADA per questo rientro. Andrea e Paola non hanno partecipato, essendosi svolti al nord, a 400 km da Ouidah. In effetti erano impegnati nella preparazione delle altre forniture che poi sono state consegnate in tre plessi scolastici distinti e di cui abbiamo già parlato ampiamente.
Abbiamo ricevuto qualche fotografia non molto professionale, ma che assolve allo scopo di documentare quei momenti, che si sono svolti il 7 settembre.
Sul luogo abbiamo mandato Djaffarou che è anche il nostro tesoriere. In un weekend, insieme ad Aliou e Rafiou, ha potuto distribuire 72 kit scolastici in due villaggi diversi:
- Penessolou, dal quale questa attività ha avuto origine con le prime forniture effettuate fin dal 2018 con 39 allievi bisognosi
- Alédjo, villaggio nel quale sono stati individuati altri 33 orfani indigenti che abbiamo aggiunto all’ultimo momento.
La cerimonia si è svolta alla presenza del capo del villaggio di Penessoulou ALIDOU Djibril, ABOUBACAR Abdel Aziz, rappresentante del Comune, SANDA Aliou vice-presidente dell’ADAP, AROUNA Shabane presidente dei parenti degli allievi, ALASSANE Djimanath presidente delle Associazioni di Alédjo.
E così è arrivato anche il giorno della formalizzazione della consegna delle apparecchiature donate dall’Organizzazione Di Volontariato “Il Sorriso di Bright”. Anche se le abbiamo già usate nei giorni scorsi per esigenze urgenti su casi di persone indigenti (come molti hanno avuto modo di constatare), è giusto che ci sia un atto formale che certifichi ai donatori che quegli strumenti sono arrivati nelle mani giuste e che saranno usate per gli scopi che si prefigge l’Organizzazione stessa che per statuto si occupa in varie forme di dare sollievo ai bambini poveri nel senso più ampio, quindi anche nel campo sanitario. Grazie alla ODV “Il Sorriso di Bright” per averci fornito un ecografo portatile a disposizione di Paola e un riunito portatile per cure dentarie. Grazie anche a Loretta Bianchi, Presidente dell’Organizzazione e Guido, vice Presidente. Le vostre aspettative non verranno disattese!
Si provano sentimenti contrastanti dopo 5 giorni di duro lavoro “non-stop” ad assistere Guido, il nostro dentista, durante le cure dentali fatte al Centro ospedaliero a fine umanitario di Segbanou. Quello che prevale è la soddisfazione di avere dato sollievo a più di cento persone che soffrivano di dolori atroci ai denti e che non potevano permettersi di recarsi in uno studio dentistico. La loro riconoscenza supera di certo la nostra fatica. È anche vero che lavorare dalle 8,30 fino alle 20 con una pausa fugace per un boccone, alla sera lascia qualche segno. Abbiamo iniziato lunedì mattina e già al termine della giornata eravamo K.O! Ma abbiamo continuato con tenacia fino a questa mattina quando abbiamo messo ordine, raccolto le nostre cose e sistemato l’ambiente, una specie di aula piuttosto vuota nella quale abbiamo messo due letti, tre tavoli per appoggiare tutti gli attrezzi, qualche sedia di legno che certo non ha giovato alle nostre schiene, costrette a piegarsi sul paziente in posizioni improbabili e l’immancabile “riunito portatile” che racchiude in una specie di trolley tutti gli strumenti per operare sui denti (turbine, aspiratore, micromotore, aria compressa, acqua a spruzzo, lampada catalizzatrice e strumento per la detartrase). In realtà abbiamo cercato di limitare ai casi più urgenti gli interventi che spesso si traducevano in estrazioni molto laboriose che nella maggioranza dei casi erano talmente complicate da dover ricorrere alla chirurgia. È doveroso riconoscere che l’esperienza e la professionalità del Dott. Guido Corradi sono state indispensabili affinché si raggiungesse il risultato positivo perché i denti degli africani differiscono molto dai nostri che sono più piccoli e certamente meno tenaci. Non parliamo poi della profondità delle radici, molto difficili da estrarre in quanto molto lunghe e spesso irregolari. A complicare un quadro piuttosto complesso la società elettrica non ci ha fatto mancare un Blackout quotidiano di quasi due ore. In condizioni quasi impossibili abbiamo continuato a lavorare al buio con il solo ausilio della lampada frontale del dentista per operazioni di semplici estrazioni (altro non si sarebbe potuto fare).
Le foto descrivono un po’ le varie fasi: quelle preparatorie per allestire un ambulatorio dal nulla, le prime operazioni del mattino (appello e registrazione pazienti), pre consultazione per determinare una eventuale terapia antibiotica prima di iniziare, per entrare poi nel vivo degli interventi.
I Padri Camilliani ci hanno agevolato in tutti i modi e non ci hanno fatto mancare il conforto di un pasto caldo.
Per SOPADA non è una esperienza nuova, ma ogni volta è sempre molto emozionante ed arricchente. Dare sollievo alla sofferenza è un’esperienza umana, oltre che cristiana, talmente bella da essere difficile da descrivere. E il nostro impegno continuerà in questa direzione finché ne avremo le forze. Un grazie particolare va a Michelle (che oggi è a pieno titolo membro SOPADA) che ha dato assistenza preparando le anestesie, disinfettando continuamente gli strumenti allungandoli prontamente a Guido e che non ha mai perso la sensibilità di tenere la mano ai pazienti più sofferenti durante le operazioni più complesse.
Carole è una ragazza di poco più di trent'anni che vive e lavora a Ouidah. Ha sempre dedicato la sua vita nel volontariato, mettendo a disposizione le sue competenze come contabile per il gruppo della "Caisse de Solidarité" della parrocchia della Basilica. Tale gruppo è costituito dai parrocchiani e consiste in una colletta che ha la finalità di sostenere i membri qualora si trovassero in difficoltà economiche, per i motivi più disparati, ma soprattutto per far fronte alle spese mediche in caso di malattia o ricovero ospedaliero. Per un'ironia della sorte, ella stessa si è trovata in difficoltà contraendo una grave malattia autoimmune, il Lupus, che richiede lunghe e costosissime cure, dopo aver effettuato un ciclo completo di chemioterapia. A questo fine Sopada ha intrapreso una raccolta fondi per far fronte, almeno per un po' alle spese davvero ragguardevoli.
Oggi mi corre l’obbligo di ringraziare i donatori che hanno reso possibile questo piccolo miracolo. Abbiamo trovato il farmaco generico del CellCept per curare la malattia autoimmune di Carole. Ricordo che questa medicina costa in BÉNIN 105€ (in Italia 170€!!) per ogni scatola ed è sufficiente solo per 12 giorni e mezzo di terapia. Il suo stipendio mensile non copre nemmeno lontanamente il costo di una sola scatola! Grazie alle ricerche dell’amico Gianluca Iori siamo riusciti a trovarne 17 scatole a circa 64€ che dovrebbero garantire circa 6 mesi di terapia. È pur vero che la cura si prevede che possa durare anche 2 anni, ma per adesso confidiamo in una risposta positiva dell’organismo.
GRAZIE DUNQUE ALLA GENEROSITÀ DI:
LaMeri Catellani, Angela Gamberini, Maria Mele, Lorenzo Pinetti, Manuela Lavaroni, i Sanitari di Montecchio e me e Paola che abbiamo completato per arrivare alla somma di 1100€. Ringrazio anche la farmacia che ci ha praticato uno sconto del 15%.
Abbiamo concluso un accordo con l’Associazione Il Sorriso di Bright, che si occupa di creare ed appoggiare progetti di sostegno per i bambini più poveri dei paesi del terzo mondo, particolarmente in Africa. La Presidente Loretta Bianchi ha apprezzato il lavoro svolto in Bénin dalla nostra ONG e ci ha proposto una collaborazione che si materializza, se tutto va bene, con la fornitura di un Mini-riunito portatile per dentisti e un Ecografo ostetrico-ginecologico che verrà utilizzato da Paola durante le sue consultazioni alle gravide più bisognose.
COS’È UN “MINI RIUNITO PORTATILE”
per “RIUNITO” si intende di solito la “poltrona del dentista” che “riunisce”in sé tutti gli strumenti essenziali per poter esercitare l’attività odontoiatrica: trapano, aspira-saliva, siringa
aria-acqua, lampada.
Quando il dentista deve lavorare al di fuori dello studio, la poltrona, allora il “RIUNITO” deve diventare “MINI” cioè deve condensare tutti gli strumenti indispensabili in uno spazio molto ristretto, come una valigia o un trolley su ruote, per poter essere facilmente trasportabile e ed essere utilizzato di fianco al letto di un paziente in ospedale, in una casa di riposo per anziani,
oppure in Africa, nei villaggi sperduti della savana, dove a volte arrivano solo pochissimi e coraggiosi dentisti volontari per praticare le terapie dentali più urgenti e indispensabili … quelle che l’O.M.S. chiama “O.U.T.": Oral Urgent Treatment.
Si tratta in pratica di “estrazioni dentali” da eseguire in pazienti nei quali la carie, che è un’infezione batterica, ha causato dapprima la distruzione dei denti e che poi, non venendo curata, provoca gravi infezioni e ascessi con fistole cutanee devastanti, che, impedendo l'alimentazione, possono portare anche alla morte dei pazienti
Ecco una delle motivazioni che hanno spinto il Dr. Guido Corradi (che è attualmente vicepresidente dell’ASSOCIAZIONE IL SORRISO DI BRIGHT e membro della ONG SoPADA) a fare il dentista volontario in AFRICA.
Ha iniziato otre 25 anni fa, nel lontano 1998, e da allora non ha mai smesso di recarsi ogni anno, a volte anche due volte all’anno, durante il periodo delle ferie, in Ghana, nell’ospedale di una missione comboniana: il Comboni Hospital di Sogakope-Volta Region.
Negli ultimi anni, con l’aumentare dell’esperienza e della conoscenza dell’Africa e dei suoi bisogni, ha spostato il suo raggio di azione in due paesi confinanti e ancora più poveri del Ghana: il TOGO e il BENIN, esercitando la sua attività di dentista volontario in alcuni Centri Sanitari rurali di alcune cittadine del centro-nord dei due paesi, le zone più povere e prive di strutture sanitarie.
Ha così allestito un nuovo ambulatorio odontoiatrico nel Centre de Santè di Kolowarè, in Togo (che ospita ancora diversi lebbrosi) ma poiché la popolazione del luogo era molto povera e non poteva nemmeno permettersi di pagare la piccola cifra richiesta (corrispondente a 1,5 €), non veniva in ambulatorio a farsi curare. E così il Dr. Corradi ha deciso di recarsi direttamente nei villaggi dei dintorni, sperduti nella “brousse” (savana) per curare la popolazione locale presso le loro stesse abitazioni, piccole case dai muri di fango e dai tetti di paglia, oppure ai lati della strada, all’ombra di una pianta.
Non è facile esercitare l’odontoiatria in quelle condizioni, senza la poltrona, con il paziente seduto su una sedia a sdraio, senza la luce della lampada, senza aspira-saliva e quindi in mezzo al sangue e alle mosche, avendo a disposizione solo le mani e le pinze da estrazione, per ore e ore sotto il sole. È molto faticoso e serve anche molta capacità ed esperienza.
Il Dr. Corradi capisce che, in quelle condizioni estreme, sarebbe molto utile poter avere a disposizione ed utilizzare un MINI-RIUNITO PORTATILE.
È per questo che l’anno successivo, in BENIN, quando la locale Onlus SO.P.A.D.A. lo invita a svolgere attività di volontariato odontoiatrico gratuito presso lo C.T.A.L. (Centre di Trattamento Anti Lebbra) - un villaggio per lebbrosi della fondazione Roul Follerau ma che è anche un Dispensario Sanitario per la popolazione dei dintorni - il Dr. Corradi decide di utilizzare un MINI-RIUNITO PORTATILE, chiedendolo in prestito a degli amici volontari italiani che operano nel vicino Togo.
Lavorare con il Mini-riunito è molto più facile, potendo ad esempio aspirare il sangue e la saliva
dalla bocca dei pazienti e quindi avere una visione migliore del campo operatorio.
Avendo a disposizione il MINI-RIUNITO PORTATILE è possibile non solo eseguire estrazioni, ma anche cercare di “curare i denti” … in particolare quelli dei bambini-soprattutto i denti anteriori cariati –evitando così di doverli estrarre, deturpando per sempre il loro sorriso!
E ricevendo, in cambio di un’otturazione, il bacio di un bambino felice di poter sorridere di nuovo!
Anche quest’anno la ONG SoPADA (Organizzazione Non Governativa) - che opera in BENIN – ha chiesto al Dr. Corradi di tornare a svolgere la sua attività di volontariato odontoiatrico presso due Dispensari Sanitari, uno nel sud del paese -a OUIDAH -gestito dalle Suore della Congregazione africana “Notre Dame des Apotres” – e uno nel centro-nord del Benin, a PENESSOULOU, nel comune di BASSILA, un piccolo ospedale rurale gestito dallo stato. A Penessoulou ha sede anche l’azienda di agricoltura sostenibile (Solidarité Pour l’Amélioration et le Dévelopement Agricole) che ha dato il nome anche alla ONG che svolge attività sociale e umanitaria.
Si sta così ormai delineando un rapporto di proficua collaborazione tra due Associazioni di volontariato: “SoPADA” in Benin, tramite il suo Responsabile Affari Sociali, Andrea Puglisi e sua moglie Paola e “IL SORRISO DI BRIGHTO.D.V.” in Italia (www.ilsorrisodibright.org), tramite Il Dr. Corradi che è socio fondatore ed opera in entrambe le due Associazioni.
Ma il presidente del “Sorriso di Bright” -Loretta Bianchi -ha deciso di dare un segnale forte e inequivocabile di questa sinergia di intenti fra Italia e Africa decidendo di acquistare - solo dopo aver lanciato un’apposita campagna di raccolta fondi – sia un MINIRIUNITO PORTATILE che un ECOGRAFO OSTETRICO-GINECOLOGICO PORTATILE da mettere a disposizione di SoPADA e delle sue numerose iniziative umanitarie in Benin.
Il Dr. Guido porterà quindi con sé IN BENIN, nel prossimo mese di agosto, ed utilizzerà il MINIRIUNITO PORTATILE sul posto; mentre l’ECOGRAFO PORTATILE sarà consegnato nelle mani di Andrea e Paola - che si trovano momentaneamente in Italia per cure mediche - per essere poi utilizzati da Paola, che è un’ostetrica professionale in pensione, negli ambulatori delle maternità in cui lei presta la sua opera di volontariato.
È bella questa volontà di collaborare e interagire fra due Associazioni umanitarie! Permette di razionalizzare le forze, cioè di utilizzare al meglio le sempre, purtroppo, scarse risorse economiche e di poter realizzare obiettivi che, da soli, non si riuscirebbero a raggiungere.
Il costo del mini riunito portatile è di 1790 €
Naturalmente abbiamo evitato di scegliere gli apparecchi più costosi, ma anche quelli più economici provenienti dalla Cina, optando per una vecchia e buona ditta italiana: la De Giorgi.
Si tratta dell’apparecchio che ho già usato un anno fa in Benin e che si vede nelle immagini.
Credo che abbia il miglior rapporto qualità/prezzo.
Confido, come sempre, nella sensibilità e nella generosità degli italiani nei confronti di progetti umanitari utili, credibili e concreti. L’obiettivo che ci prefiggiamo non è affatto facile da
realizzare … ma è semplice da capire: alleviare il dolore e ridare un sorriso a chi non può curarsi!
Guido Corradi
Andrea Puglisi
Associazione IL SORRISO DI BRIGHT -O.D.V. www.ilsorrisodibright.org
Associazione ONG SOPADA www.sopada.org
Finalmente siamo arrivati alla felice conclusione. SOPADA aveva in pancia da tempo una somma che, per espressa volontà della donatrice (anonima), era destinata alla popouniere di Ouidah, l’orfanotrofio dei neonati abbandonati. Aspettavamo solo che ci fosse sottoposto un progetto volto al miglioramento sostanziale della permanenza dei bimbi. In città sono davvero molto frequenti i Black-out. Quando avvengono di notte i bimbi trovandosi completamente al buio, vivono momenti di paura che a volte si protraggono per lunghe ore. Sono più di trenta e non è possibile consolarli tutti. Così è nata l’idea di dotare di un impianto solare il centro. L’installatore si è reso disponibile a cedere e installare l’impianto in parte a credito. Noi abbiamo messo circa la metà dell’importo totale consentendo l’inizio dei lavori. L’operazione consentirà un risparmio energetico di circa 300€ al mese, che da queste parti sono davvero tanti soldi. Questa mattina, con immensa gioia, abbiamo consegnato a Suor Lucrezia e alla sua consorella l’assegno di un milione di Fr.CFA che corrispondono a circa 1500€. Sono poi andato sul cantiere di lavoro per constatare l’effettiva installazione che è in corso. I bimbi dell’orfanotrofio potranno dormire sonni tranquilli e quando apriranno gli occhi saranno sempre rassicurati dal chiarore di una lampadina.
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