insieme. per crescere.

Sopada nasce nel 2012 dall'incontro fortunato di Andrea Puglisi, Italiano e Mamouda Alidou, Beninese. Un incontro tanto singolare quanto improbabile. Ma noi non crediamo alle coincidenze.  Crediamo che in ogni circostanza ci sia sempre un disegno, un destino. Entrambi sognano un'azienda agricola in Africa per nutrire i suoi abitanti. Una scelta etica, controcorrente rispetto a quelle fatte dalle multinazionali che si accaparrano grossi appezzamenti di terra per produrre biocarburante per l'Europa e l'America. Ben presto si aggiungerà un terzo sognatore: Guido Corradi, medico dentista, che già da tanti anni si dedica al volontariato in Africa e in Tibet in campo sanitario. L'obbiettivo è quello di creare posti di lavoro, migliorare le condizioni di vita della regione di Donga, in Benin, coadiuvando con i nostri mezzi meccanici anche quei piccoli agricoltori che non ne dispongono. Al tempo stesso abbiamo avuto l'ambizione di scolarizzare tutta l'area circostante l'azienda costruendo scuole primarie per i 200 bambini che abbiamo trovato in stato di analfabetismo totale. Obbiettivo ad oggi già raggiunto. Mentre le coltivazioni continuano a produrre sempre di più e sempre meglio, non senza problemi, i progetti umanitari non vengono dimenticati. Il nostro impegno è indirizzato nella scolarizzazione dei bambini, fin dalla tenera età, quindi nella costruzione di strutture scolastiche, scuole materne, e la fornitura di materiale didattico.

 


Codice etico della ONG


La ONG nasce già da statuto con queste finalità:

  • difendere gli interessi dei produttori di colture alimentari e orticole
  • migliorare le loro condizioni di vita, migliorando quelle lavorative e, qualora si rendesse necessario, appoggiandole economicamente
  • promuovere la lotta contro la povertà di tutte le masse lavoratrici contadine
  • accompagnare i bambini e giovani che non hanno avuto accesso al percorso scolastico nel recupero dello stesso
  • cercare mercati di sbocco per le produzioni alimentari evitando il più possibile di cedere i prodotti ad intermediari speculatori
  • rendere accessibili, quindi condividere,  gli equipaggiamenti agricoli in nostro possesso a coloro che ne facessero richiesta